“MI ALMA CANTA,
CANTA LA GRANDEZA DEL SEÑOR
Y MI ESPIRITU
SE ESTREMECE DE GOZO EN DIOS,
MI SALVADOR... “
Con le note del Magnificat, abbiamo concluso la Celebrazione Eucaristica con il coro della parrocchia di San Giuseppe da Copertina.
Un coro in giubilo, colorato di volti nuovi ( i nostri), ha accolto i parrocchiani della messa di un pomeriggio domenicale.
Ci siamo ritrovati con il nostro “amico di sempre”, Armando Ripolli, direttore dell’ attuale coro di San Giuseppe, e “ai tempi” nostro direttore.
L’ idea di ritrovarsi :
condividere, insieme, un momento di preghiera, di riflessione, di convivialità , ritagliato nella spessa realtà caotica di Roma.
Domenica 29 maggio 2011… un altro giorno che segna il cammino dei festeggiamenti del 40° del Jonathan .
Un pomeriggio tranquillo, senza tempo, ci ha ritrovati a salutarci nello spiazzale davanti alla parrocchia :
“Ciao, come stai? Quanto tempo!(..in un abbraccio indagatore …)..sei sempre tu? ”
Il tempo passa, in effetti, ma le persone ritrovate sono sempre le stesse, lo stesso entusiasmo, arricchito anzi,da nuove esperienze e da nuovi obiettivi.
Intorno ad una sala, ci siamo riuniti raccontandoci e raccontando stralci di vita di gruppo, vissuti ognuno nella propria realtà, esperienze parrocchiali,
dubbi, paure, proposte..
Quali sono le prospettive di un gruppo di persone legate da un progetto comune all’ interno di una parrocchia?
Come aggirare gli ostacoli mantenendo vivo l’ entusiasmo, l’ impegno e i propositi?
A questi interrogativi si è aggiunto l’ intervento frizzante ed animato del parroco, Don Mauro Manganozzi, che ci ha introdotti nella sua realtà parrocchiale aprendo il dibattito sullo svariato e complesso mondo dei gruppi parrocchiali, dei movimenti religiosi che pullulano nella Chiesa di Roma.
Cosa vuol dire essere “gruppo” oggi ?
Quali sono gli elementi che possono portare divisione?
Quanto può essere positiva la diversità in un ambiente parrocchiale tra i vari gruppi?
Ogni gruppo è una ventata di novità, il segreto ( di Pulcinella) è nel non sentirsi migliori o peggiori degli altri.
Smontata ogni sorta di campanilismo, nessun’ erba del vicino è migliore dell’ altra.
La ricchezza unica di ogni singolo individuo contribuisce a rendere unico l’ impatto di ogni singolo gruppo.
La parrocchia , come un laboratorio di idee, di energie, dove è giusto, anzi sacrosanto, essere diversi per completare, per poter riempire ognuno i vuoti nei diversi settori di servizio.
L’ obiettivo:
un popolo laico che lavora fraternamente insieme, colorando la parrocchie di vita.
di Martha Antola